CMC Artigiano
  cuore, mano, cervello

CMC Artigiano macchine per scrivere Milano 3397458418


GUIDA ALLA RIPARAZIONE
Tipologie di guasto, diagnosi, valutazione delle problematiche e consigli sulla presentazione del malfunzionamento




La nostra macchina per scrivere giace ferma e inutilizzata da molto tempo e solamente oggi che per caso abbiamo aperto quello sportello ci accorgiamo della sua presenza in casa, in famiglia. Potrebbe essere ancora utile ma certamente è un caro ricordo, forse ha ancora un valore. In molti casi è possibile rimettere in funzione la nostra macchina per scrivere che non viene più usata, magari perchè caduta o guasta da molto tempo e sostituita dal computer. Però, se rimessa a posto, se ripulita e resa nuovamente lustra e scintillante può diventare oggetto d'arredo e anche attirare l'attenzione di amici e parenti.  E' possibile avere preventivi di diverso importo, se consideriamo un intervento solo riparatore di un guasto, oppure per sistemarla al meglio oppure ancora se vogliamo restaurarla come in origine.

 

 CMC Artigiano Arabella typewriter Milano 3397458418

Arabella (Antares) - Macchina per scrivere di fabbricazione giapponese su telaio Olympia 1950. Realizzata in economia e con risparmio di materiali, era nata per essere l'alternativa economica alle macchine europee.




Operazioni preliminari a cura dell’utente – PRIMA di portare la macchina in laboratorio

Prendiamo in mano la vecchia macchina che non usiamo da anni, magari sepolta in cantina e nemmeno bene conservata.Tocca a noi, per il momento, renderci conto delle sue condizioni e provarla, così che forniremo al tecnico tutte le informazioni necessarie per un corretto approccio alla riparazione o al restauro. E' necessario, prima di tutto, considerare alcuni aspetti che daranno validi indicazioni circa l'intervento più mirato per le nostre esigenze: Osserviamo bene la macchina e cerchiamo innanzitutto il logo del fabbricante e il modello. Qualche volta non è facile reperire queste basilari informazioni, magari perché manche qualche placca, o si tratta di un logo stampato e consumato dall’usura. Questo non è comunque tempo perso. Poi prendiamo un foglio di carta e cominciamo un test funzionale.

Il foglio di carta deve essere inserito nella vaschetta, dietro al rullo di gomma, facendo sì che il bordo sinistro entri più o meno alla posizione di “zero” della riga di scrittura. Ma può anche andar bene esattamente al centro del rullo. Notiamo se il foglio entra bene e scorrevole oppure si impunta e non esce dalla vaschetta. Magari c’è un impedimento che fa incastrare il foglio; potrebbe trattarsi di un corpo estraneo, un’etichetta o una graffetta. Non insistiamo e NON prendiamo cacciaviti o lame di coltello.
Facciamo battere tutte le leve. Osserviamo se il nastro gira e lascia inchiostro sulle lettere che stiamo scrivendo. Se il nastro è asciutto le lettere appariranno sbiadite, oppure potrebbero diventare via via sempre più chiare, segno che il nastro non viene fatto avanzare. Se tutto va bene e la macchina scrive, cominciamo a battere una serie di H maiuscole e h minuscole, alternandole più volte. Questo serve per apprezzare la validità della regolazione del piano Hh, vale a dire se i meccanismi di azionamento del maiuscolo sono regolati precisamente. Se no, sarà il tecnico a migliorare la fondamentale funzione.




CMC Artigiano Everest typewriter Milano 3397458418

Everest 90. Macchina costruita in Italia. La Everest nacqua negli anni Trenta per essere l'alternativa alla Olivetti. Con alterne fortune rimase operativa fino agli anni Cinquanta, quando Olivetti l'assorbì e semplicemente la fece sparire dal mercato. Si tratta di macchine oneste e, anche se dotate di tecnologia obsoleta, sono ancora oggi ricercate per una certa eleganza e per il tocco caratteristico.





Le manopole girano bene? Oppure sono lente e girano a vuoto? Gli scatti del rullo sono decisi oppure non si avvertono? Occorre controllare, la frizione del rullo e la levetta del cambio di interlinea, che potrebbe trovarsi in posizione erronea o in quella di “folle”, ovvero quella in cui mantiene il nottolino separato dalla corona dentata del rullo.

La macchina appare impolverata, è dura da muovere, le leve si fermano a metà corsa quando dovrebbero ritornare a riposo nel cuscinetto? Qui sarà necessario un lavaggio della meccanica oppure, in casi più gravi, richiedere un trattamento antiossidanteo, ancora peggio, antiruggine. Il tecnico opererà e fornirà anche una serie di consigli per mantenere la macchina libera da ruggine ed ossidazione. Operazioni assolutamente necessarie perché sono problemi ricorrenti che una volta avviati non possono essere del tutto scongiurati.



CMC Artigiano SIM typewriter Milano 3397458418
SIM 6. Sim significa Società Industriale Meccanica, e a Torino negli anni Trenta costruiva macchine praticamente su licenza delle tedesche Oliver. La SIM produrrà molte macchine dai nomi omaggianti il regime fascista (Vittoria, Littoria, Impero, eccetera). Mentre in Germania la fabbrica diventerà negli anni Quaranta la mitica Olympia, nel nostro paese chiuderà e le linee di produzione ovviamente acquisite da Olivetti.



Per molti altri inconvenienti il tecnico, dopo un veloce collaudo, ci dirà cosa si potrebbe nascondere nella meccanica. Ma sarà certamente solo durante la lavorazione, a macchina aperta e parzialmente smontata, che sarà assolutamente chiaro quali sono le condizioni meccaniche. Il tecnico sarà lieto di ripristinare anche qualche piccolo inconveniente imprevisto se non gli farà passare troppo tempo in più; per guasti nascosti più gravi ci contatterà per aggiornarci e onestamente ci richiederà una piccola integrazione al preventivo. Fidiamoci del tecnico poiché sta lavorando sulla nostra macchina con passione ed entusiasmo e perché riavremo una macchina in condizioni molto migliori di come era quando l’ha ricevuta dalle nostre mani.

A questo punto possiamo rimettere la amcchina nel suo astuccio o, in sua mancanza, in un bel sacchettone robusto. Rechiamoci dal tecnico esperto (eccomi qui!).


CMC Artigiano Olympia typewriter Milano 3397458418

Olympia studio anni Cinquanta. Un prodotto estremamente ricercato e ben progettato e costruito. Questa macchina, se ben conservata, può sfidare il tempo.





Macchine per scrivere

 

 - Lo stato di conservazione.

La macchina che è rimasta in cantina per decenni potrebbe presentare problemi di grippaggio della sua meccanica, ossidazione, arrugginimento, dilatazione e deformazione del rullo e dei rullini. In tali condizioni il tecnico (che sono io!) deve, prima di provarla ed esaminarla a fondo, necessariamente intervenire con un minimo di lubrificazione e di pulizia solamente per tentare di ottenere un campione di scrittura e per testare le funzioni meccaniche. Dopo di questo è possibile spingersi a ipotizzare un paio di preventivi di diverso costo, fermo restando che solamente a un esame approfondito con la macchina smontata si noteranno ulteriori eventuali anomalie.
Il primo consiglio che mi sento di dare è, pensate un po'... di NON lubrificare, nè di lavare alcunchè con qualsivoglia solvente che si trovi in ferramenta. Voglio dire, alcune operazioni sarebbero fattibili ma la non conoscenza delle caratteristiche tecniche della nostra macchina potrebbe portare a un peggioramento delle condizioni se usiamo male un giusto lubrificante o se lo inseriamo nel meccanismo sbagliato. Inoltre l'uso di solventi per togliere sporco, polvere e detriti potrebbe intaccare le gomme nascoste (cuscinetti poggiamartelletti, rullini premicarta) e lo stesso rullo. Molte volte mi càpita di ricevere scatoloni con pezzi di macchine e sacchetti con viti: non è un bel vedere e soprattutto mette anche me in difficoltà se si tratta di una macchina antica sulla quale non esiste documentazione tecnica. Portatemi la macchina PRIMA di eseguire qualche operazione potenzialmente dannosa! Ne ricaverete, automaticamente, uno sconto sul prezzo della lavorazione!


- L'età della macchina.

Prima del 1950, inteso come anno di fabbricazione e valutable in base alla matricola impressa sul telaio, si parla già di "antichità". Non cambia molto ai fini della possibilità di restauro, ma certamente più la macchina è antica e maggiori sono le problematiche e minori sono le possibilità di reperire ricambi a buon prezzo. In molti casi è possibile diminuire costi e tempi valutando la possibilità di non eccellere nella qualità del restauro o ricostruendo ricambi in materiali moderni, mancanti cioè delle caratteristiche di quello originale in termini di forma e finitura ma che permettono comunque il funzionamento ottimale. Ogni caso è esaminato singolarmente e insieme al proprietario che deciderà quale cifra spendere sulla macchina. In ogni caso l'obiettivo minimo è un miglioramento di tutte le caratteristiche estetiche e meccaniche. Durante i lavori possono essere riprese delle fotografie che testimoniano il lavoro eseguito. In alcuni casi, le foto potrebbero anche essere qui pubblicate, dietro il permesso del proprietario della macchina. Se ricordate quando avete comprato la macchina oppure se sapete esattamente quando ve l'hanno regalata o meglio ancora se conservate l'antico documento di acquisto, tenete presente che avete già in mano qualcosa di maggior valore poichè i documenti di vendta aggiungono un tocco al valore della vostra macchina, almeno da un punto di vista storico-sociale. Se non sapete l'età della vostra macchina sappiate che ogni fabbricante ha impresso una matricola con la quale è possibile, in linea teorica, sapere con precisione la data di fabbricazione (ma si tratta di ricerche laboriose); in alternativa un buon vecchio tecnico vi sa dare un lasso di tempo entro il quale è più probabile che la vostra macchina sia nata o venduta.



- La tipologia della macchina.

Non tutte le macchine per scrivere presentano identiche problematiche. In particolar modo le macchine elettriche, sia per scrivere che calcolatrici, presentano i difetti tipici dell'impianto elettrico sottoposto a invecchiamento: cavi corrente secchi e polverizzati, che perdono l'isolamento, che necessitano di tensioni particolari, condensatori di rifasamento del tutto esausti che non funzionano più, ossidazioni dei collettori dei motori, grippaggio delle bronzine, incollaggio di parti con grassi induriti o sbagliati, gomme delle frizioni spappolate o indurite. In genere è molto meno frequente la riparazione di una macchina elettrica poichè richiede più tempo, più ricambi e più lavorazione, senza contare che quasi sempre impone una costante manutenzione che richiede l'intervento del tecnico. Le macchine manuali danno maggiori probabilità di riparazioni efficaci e durature. Tutto si può fare, naturalmente, ma molto dipende anche dal possessore della macchina. Ribadisco quindi che una manuale è più facilmente riparabile, dà più garanzie di durata della riparazione, e in sostanza possiede una vita più lunga. Tocca a noi avere cura della macchina e sottoporla ogni tanto a controlli e manutenzione per farla durare davvero decenni. Esistono macchine manuali di oltre un secolo di età ancora in grado di scrivere dignitosamente.


 

- Il tipo di guasto.

Se i guasti sono quelli tipici dell'usura o del passare del tempo la macchina può quasi sempre essere riparata in maniera soddisfacente. Parti leggermente usurate che non si trovano più possono, in alcuni casi, essere regolate o leggermente spostate, o ripristinate mediante alcune attrezzature speciali e specifiche. In taluni altri casi è necessaria la ricerca del ricambio originale e ciò richiede molto tempo perchè impone un lavoro di contatti telefonici, email, visite ad altri tecnici e persino giretti per mercatini. In ultima analisi si tratta di valutare la ricostruzione di un ricambio necessario, che deve essere realizzato nella maniera più fedele all'originale ma ovviamente con materiali meno duri, dato che si deve operare con attrezzature da laboratorio e non industriali. Altri tipi di problematiche, esempio una caduta che ha prodotto la rottura del telaio o del supporto del carrello, spesso fermano la riparazione a causa degli alti costi di ripristino o del ricambio che potrebbe essere introvabile o semplicemente smontabile da un'altra macchina identica. Anche qui ogni caso va esaminato singolarmente. In base ai difetti che l'utente mi riporta e in base al mio collaudo, si valuta la funzionalità della macchina e i probabili guasti che hanno alterato le funzioni. In molti casi, specialmente su macchine poco diffuse e sulle quali non ho molta esperienza, è necessario procedere a parziale smontaggio per verificare la meccanica all'interno e scoprire eventuali rotture o danneggiamenti. Alla fine della ricerca del guasto fornisco due preventivi, uno economico-amichevole e uno più preciso, particolareggiato e volto a migliorare la macchina sia sotto l'aspetto meccanico che sotto quello estetico.

Una volta che tutte queste problematiche sono ben chiare all'utente (perchè le spiego in dettaglio in sede di esame della macchina) si procede alla presa in carico. Il lavoro potrebbe richiedere pochi giorni, e in tal caso è mia cura richiamare il cliente appena pronta, oppure molti mesi e diventa opportuno, quindi, richiamare il nostro laboratorio di tanto in tanto per essere informati delle novità sul lavoro sospeso.

Per tutti i lavori e per tutte le riparazioni il pagamento è accontato all'ordine e saldato alla consegna. Dopo la riparazione è possibile ottenere un servizio di assistenza a un prezzo minimale che permette di conservare la macchina anche molto a lungo. In quasi tutti i casi addestro l'utente al miglior utilizzo della macchina, e spesso arrivo a spiegare cose semplicissime ma inaspettate. Capita peraltro di di insegnare il modo migliore, spesso diverso da quello inteso dal cliente, di utilizzare la macchina. C'è gente che mi dice: io scrivo con questa macchina da cinquant'anni e non sapevo a cosa serviva questo affare qui...



Calcolatrici


Vale per il settore delle calcolatrici il medesimo approccio che si segue con le macchine per scrivere, anche se in realtà la faccenda è molto diversa. Innanzitutto le calcolatrici di oggi sono tutte dei giocattolini, a parte alcune, davvero poche, eccezioni di fabbricanti specializzati. Le calcolatrici che si vendono in cartoleria sono prive di qualsiasi possibilità di riparazione, e quelle che si comprano nei mercatini e nelle bancarelle devono essere considerate come "usa e getta" appena cessano di funzionare, anche se magari dopo solo cinque felici calcoli. Le calcolatrici che siano degne di questo nome possono essere certamente meccaniche, e questa tipologia di macchine era estremamente diffusa in tutto il mondo fino agli inizi degli anni Ottanta. Le prime calcolatrici elettroniche, arrivate negli anni Sessanta, erano dei veri e propri dinosauri, pesanti, lente e soprattutto di diversissime fogge e dimensioni. Le calcolatrici professionali sono quelle che possiamo considerare come ancora riparabili ma per quelle più recenti elettroniche il problema è sempre quello della reperibilità di pezzi di ricambio che nessun produttore produce più. Ricordiamo che da svariati lustri i produttori sono solamente un'etichetta applicata alla macchina, che però di fatto è progettata e costruita in paesi a basso costo di manodopera e spesso possiede caratteristiche bizzarre.

Anche in questo caso dobbiamo separare le tipologie: le calcolatrici elettriche danno più problemi perchè sono le parti elettriche che soffrono maggiormente il passare del tempo: anche se fossero in perfetto ordine, macchine degli anni Cinquanta erano costruite per la rete elettrica a 125 Volt, e per farle funzionare oggi occorre dotarsi di un trasformatore di isolamento compatibile con la tensione di rete europea. Ancora, occorre ricordare che in Italia fino a una quindicina di anni fa la rete era di 220 Volt mentre oggi è di 230. Alcune macchine elettroniche molto sensibili possono dare problemi perchè essendo, appunto precisissime, necessitavano di stabilità nella tensione di rete.

Le calcolatrici meccaniche manuali, invece, funzionano dappertutto come sempre.  A parte questo innegabile vantaggio, c'è anche da considerare che un pezzo meccanico consumato dall'uso può funzionare ancora per un po', mentre un condensatore che ha perso l'isolamento  o che si è seccato per via del tempo può anche provocare lo sgancio del salvavita appena inserita la presa di corrente e non si può nemmeno provare la macchina. In tali casi occorre dotarsi delle manovelle che si innestano sugli alberi motore e far girare le camme a... mano. Ma ovviamente non è la stessa cosa perchè non saremo mai veloci come il motore originale.

Avete in mano una Brunsviga? O una Curta? Allora possedete, oltre che una calcolatrice, un pezzetto di ingegneria raffinatissima e preziosa. Se la macchinina è guasta, ricordate che ripararla richiede esperienza, pazienza e ricambi. Cioè cose costose. Difficile riparare una calcolatrice con lo scotch o il fil di ferro, al massimo ciò può andar bene per una parte esteriore di scarsa importanza. In mancanza di ricambi bisogna spesso armarsi di pazienza e cercare una macchina identica da cui estrarre la parte guasta ma anche in questo caso dobbiamo pensare che tutte le macchine che lavorano tendono a guastarsi proprio per l'ususa o il cedimento delle stesse parti: al mercatino possiamo trovare una macchina come la nostra, ma teniamo presente che potrebbe avere la stessa rotellina consunta. Mai come in questo caso sarebbe opportuno fidarsi di un professionista che vi dirà cosa si può fare e cosa no. Vale a dire che sarete voi a decidere per quanto volete investire.








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