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Innanzitutto un ringraziamento a te che qui arrivi dal vasto mare del web, ti soffermi e leggi queste righe. Hai trovato un piccolo sito artigianale, forse un po' carente nella forma grafica ma certamente denso di contenuti originali e documenti storici rari. Questo piccolo sito intende far conoscere al pubblico di internet il mio lavoro di restauratore e riparatore di macchine per scrivere e, naturalmente, anche raccontare di come io sia arrivato, durante un lunghissimo cammino che spero ancora lungo davanti, a trasformare un'antica attività artigiana in una modernissima "startup" che unisce tradizione e innovazione digitale.

Sono un artigiano come lo era mio papà Nevio, rinomato tecnico meccanografico operante in Lombardia dal 1954 al 2003. Da tre anni ho avviato la mia attività separandola completamente da quella che per oltre trent'anni mi vedeva socio della società di famiglia e comprendente tantissime responsabilità per altre persone senza però ricavarne il giusto riconoscimento nè compenso. La decisione di riprendere in mano un antico mestiere deriva da anni di riflessioni, osservazioni del mercato e del settore dell'IT (Information Tecnology, come si definisce da qualche tempo il settore dell'assistenza di macchine per ufficio e computer) e di tantissime sue carenze, mancanze e dimenticanze. Osservando anche come negli altri paesi, USA in testa, si assiste da circa quindici anni a un ritorno della macchina per scrivere e della nascita di nuovi appassionati e collezionisti, ho pensato che fosse ora di smettere l'attività assolutamente insoddisfacente nel ramo dei computer e di mettere, finalmente, la mia intelligenza e le mie idee al mestiere che è stato un grandissimo mestiere per circa un secolo. Avendo alle spalle oltre trent'anni di esperienza nel settore della meccanica delle macchine per scrivere, delle calcolatrici e di altre apparecchiature (anche elettroniche, radio, giradischi, registratori) e utilizzando modernissime tecniche e tecnologie di altri settori (modellismo, comunicazione, scrittura creativa, elettronica, e altre ancora) oggi posso dire di essere un artigiano "digitale", adatto cioè sia al pubblico "ortodosso" e "analogico" che a quello moderno di internet e dei ragazzi che sono nati dopo l'avvento del computer e che non hanno avuto la fortuna di conoscere la macchina per scrivere e quanto essa fosse immersa nella vita di tutti, sia a livello lavorativo che domestico.

Non è stato facile ricominciare da zero, anche tenendo conto che nella società di famiglia i miei compiti erano perlopiù amministrativi; mano a mano che passava il tempo ho assistito al tramonto della macchina per scrivere in favore del computer e delle sue correlazioni... tutte cose che richiedono enormi investimenti finanziari e di tempo MA comportanti anche brevissimo tempo di sopravvivenza dato il continuo susseguirsi di sviluppi hardware e software che impongono di abbandonare entro pochissimi anni, se non mesi, ciò che si è faticosamente appreso per ricominciare con sempre nuove applicazioni, programmi e macchine. La tradizione di questo ramo, invece, prevedeva una vita lunghissima per le macchine, poichè costavano spesso come decine di stipendi di un impiegato e per questo motivo da tutti apprezzate, considerate e  conservate il più a lungo possibile (anche decenni!). Mi sono detto, quindi, essendo io oggi uno dei pochissimi a conservare vecchie competenze e, anzi, ad aumentarle, approfondirle e a svilupparne di nuove, che era giunta l'ora di rimettermi a fare l'antico mestiere. Unendo così tradizione e innovazione sono, a tutti gli effetti, il più giovane dei... "vecchi" tecnici, quelli che potevano essere considerati con ammirazione perchè competenti in un settore tecnico di avanguardia. Eravamo "quelli che riparano le macchine per scrivere!". Eravamo a contatto con la grande Olivetti e con altre grandi industrie che facevano storia e innovazione. Remington, IBM, Adler e  Triumph, Olympia, Hermes,  e tante altre famosissime marche minori che hanno comunque lasciato impronte indelebili nella storia della civiltà. Moltissimi erano gli operatori e moltissimi sono stati, fra questi, quelli che prima o poi hanno alzato bandiera bianca e lasciato il campo. Ho assistito a una vera e propria lunghissima battaglia di sopravvivenza, spietata e condotta spesso con colpi bassi ma l'inesorabilità della faccenda è stata addirittura peggiore per i grandi, sia a livello di marche che di operatori del settore. Solamente i piccoli hanno avuto determinazione e pazienza per resistere, almeno fino a quando glielo ha consentito la carta di identità e la data che essa segnava in alto... Da parte mia devo annoverare, tra le mie tante piccole risorse, anche mia moglie Tiziana: è solamente grazie a lei e al suo costante supporto da una decina di anni in qua se ho avuto la possibilità di realizzare, a passo di formichina, quello che intendevo fare e non potevo fare. C'è anche un'altra fantastica donna, ed è mia sorella Barbara, a cui devo moltissimo e alla quale penso ogni giorno come reale piccolo elemento fondante della mia nuova piccola impresa. A loro devo non solo gratitudine, ma anche il pensiero che le piccole vittorie che cominciano ad arrivare e quelle che certamente arriveranno in futuro saranno anche loro piccole vittorie. La "formichina" va piano e porta un pezzetto per volta, sembrerebbe che nemmeno lavori... ma se la vediamo dopo qualche anno notiamo come abbia smosso una montagna. Ecco come mi sento in questo momento. Determinazione, entusiasmo, volontà, e tante altre cose positive, quasi tutte nate in conseguenza delle vicissitudini che mi hanno portato a uscire dalla vecchia società di famiglia che non potevo più dirigere e per cui venivo rimproverato come improduttivo e senza idee. Quelle idee che oggi sono raccolte e impiegate qui esattamente come avrei voluto fare in passato... A questa vecchia società, ancora grazie!

Si può quindi capire come io intendo, modestamente s'intende, lasciare un picclo segno del mio passaggio in questa attività storica. Quindi sto lentamente  costruendo una piccolissima impresa, nel vero senso del termine, riaprendo una "bottega" artigiana volta a ridare splendore e vita a macchine per scrivere e calcolatrici, ma anche giradischi e radio, che molti di noi ancora oggi possiedono o desiderano. E' un fatto, che sto osservando e che in parte deriva anche dalla mia esperienza e dalla mia inventiva, che oggi si possa mettere mano e riportare in vita apparecchiature che solamente quindici o venti anni fa era meglio lasciar morire; poichè si viveva un'era di apparente abbondanza finanziaria e perchè non era ancora giunta l'era dell'Euro, si preferiva vendere e sostituire macchine e apparecchiature che potevano, magari essere riparate o restaurate. Oggigiorno, dopo la crisi che ha determinato nuove riflessioni critiche in tutti i settori, è invece opportuno rimettere in funzione macchine che oggi non si costruiscono più perchè sarebbero troppo costose per il mercato che mira a vendere apparecchiature sempre più fragili ed economiche. Chi possiede macchine antiche possiede macchine pressochè indistruttibili, se comparate a quelle che oggi le sostituiscono.

Questa pagina raccoglie testi inmportanti che illustrano parte della mia storia e osservazioni di fatti e soprattutto di persone, che oggi non ci sono più ma con le quali sono stato realmente in contatto, dalle quali ho sempre cercato di trarre insegnamento. L'artigiano non nasce dal nulla ma è sempre, all'inizio, un discepolo di un altro artigiano. Nella mia vita ho avuto la fortuna di conoscere tanti grandi uomini che facevano questo mestiere e oggigiorno che quasi tutti son passati a miglior vita il loro ricordo e parte del loro cervello sono ancora qui con me. Inoltre avrete l'opportunità di conoscere il mio punto di vista nel settore e quante esperienze, belle o brutte (ma certamente più numerose le prime) ho  accumulato. Un tesoro di esperienze che voglio divulgare anche per cercare di risvegliare l'attenzione di qualche giovane che potrebbe un domani, pensare di mettere piede in questo settore. Davvero, l'artigiano non deve morire senza lasciare a un discepolo la sua esperienza. Sarò lieto di aiutare, qualora lo trovassi, un giovane serio, intelligente, appassionato e... tenace (Dio solo sa quanta tenacia gli occorrerà!) per far sì che il mestiere, una vera arte, dell'artigiano restauratore di macchine per scrivere, non si estingua.



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